Anche un colosso come Airbnb ha ceduto al fascino della Romagna grazie a Postrivoro, che a Faenza dà vita ad un format innovativo: un contemporary restaurant in cui i protagonisti sono sous chef internazionali che, insieme a sommelier e designer, danno vita ad un evento unico e irripetibile. La piccola ma creativa cittadina romagnola è entrata così ufficialmente nella nuova piattaforma esperienziale Airbnb Trips, lanciata dal colosso internazionale della sharing economy. Sfruttando la storica linea ferroviaria che la collega con Firenze, gli utenti di Airbnb possono raggiungere l’antica cittadina medievale di Faenza e vivere un’esperienza gastronomica d’altissimo livello nella sala del chiostro medioevale del Borgo Durbecco. Quattro i posti acquistabili sulla piattaforma per ogni evento organizzato da Postrivoro (mediamente non oltre 4-5 all’anno e a numero chiuso).
Ma che cos’è Postrivoro? Ce lo racconta Enrico Vignoli, segretario dell’associazione Chef to Chef Emilia Romagna e fra gli ideatori di questo format, supportato fin dalla nascita da La Fenice Catering & Banqueting, main sponsor e partner tecnico dell’iniziativa.

“Moby Dick seeks thee not. It is thou, thou, that madly seekest him!”

H. Melville

La Fenice Catering - Postrivoro

Io l’ho visto, più e più volte e ogni volta sono emozionato come la prima. Il Postrivoro è un mostro antropofago che si nutre delle storie dei suoi protagonisti, dei suoi avventori e di noi stessi, ammaestratori falliti di creature fantastiche.

La Fenice Catering - Postrivoro

Postrivoro è sicuramente un evento gastronomico tra i più rivoluzionari fra quelli del panorama italiano, l’idea è quella di invitare uno chef fra i giovani più interessanti del mondo, spesso sous chef dei migliori ristoranti, o giovani e promettenti cuochi che abbiano appena aperto la propria bottega; ma anche un personaggio di grande personalità che avvolga il racconto della sala in maniera intensa e unica, proponendo diverse bevande appropriate alla propria passione e professionalità.
Allo stesso modo anche il set up della tavola e dell’ambiente ogni volta racconta una storia differente attraverso gli occhi di un designer, un artista o un architetto innovativo e visionario.
Ognuno dei protagonisti interviene con assoluta libertà di espressione, l’unica cosa che chiediamo è quella di raccontare se stessi attraverso la propria professionalità.

La Fenice Catering - Postrivoro

Il segreto del successo di Postrivoro è proprio nel rapporto caldo ed umano offerto dai nostri ospiti e dal fatto che il nostro collettivo sia un anello di congiunzione fra professionisti e appassionati. Viviamo su quella barriera virtuale che distanzia il cliente da un ristoratore. A supportarci in tutto questo La Fenice Catering, che qui a Faenza è nata e cresciuta e ha creduto fin dall’inizio nella nostra avventura, mettendo a nostra disposizione know how, supporto logistico e attrezzature, per dare vita ogni volta a un Postrivoro nuovo e sempre diverso.

La Fenice Catering - Postrivoro

Ormai sono passate 5 stagioni e siamo nella fase operativa della sesta. Abbiamo avuto chef da ogni continente, ogni tipo di cucina si è espressa, per la sala abbiamo viaggiato un po’ meno, ma comunque 4-5 nazioni le abbiamo totalizzate, e narratori come noi italiani non sempre è facile trovarne.
Ci sarebbero mille diversi episodi per raccontare il valore del lavoro che abbiamo portato avanti ma per darvi un’indicazione vorrei parlarvi di quegli chef che in questi anni, dopo Postrivoro, hanno aperto un proprio ristorante o sono diventati chef da qualche parte.

La Fenice Catering - Postrivoro

Per stare in Italia inizierei da Yoji Tokuyoshi e Antonia Klugman, che entrambi hanno raccolto la stella michelin ad un anno dall’apertura, senza contare gli altri riconoscimenti, e si stanno facendo rapidamente strada nello scenario italiano.
David Jesus è diventato chef di cucina a Belcanto e così ha raggiunto la seconda stella Michelin ed è entrato nella top100 dei migliori ristoranti del mondo.
Rafa Costa e Silva ha preso immediatamente la stella al suo Lasai di Rio de Janeiro del quale purtroppo ho visto solo il cantiere, e si colloca nella top20 dei ristoranti latino americani e nei 100 migliori al mondo. Il suo impatto sulla cucina brasiliana sta rivoluzionando lo scenario per essere stato in grado di lavorare fianco a fianco con i pescatori e i produttori, cambiando il modo stesso in cui i migliori prodotti arrivano nei ristoranti.
David Pynt è stato chef choice dei migliori 50 ristoranti di Asia quest’anno. Il più votato dai colleghi insomma, non male direi, senza contare che è entrato nella top 10. Matthew Rudofker ha preso la guida del Momofuku Ko all’interno del gruppo di David Chang e lo ha portato nei 50 best al mondo.

Cura, amore e passione: tutto questo e molto di più è Postrivoro. Se vi è venuta voglia di provarlo, tenetevi aggiornati sulle prossime date sul sito ufficiale: www.postrivoro.it